tag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post3265998564121648737..comments2024-02-24T18:55:44.899+01:00Comments on Agrarian Sciences: L’evoluzione dell’agricoltura italiana: la trasmissione del patrimonio di valori ambientali, etici sociali punto di forza per la ricostruzione di un modello di sviluppoAgrarian Scienceshttp://www.blogger.com/profile/17457724914297133273noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-41222438655258329282015-10-06T20:38:01.888+02:002015-10-06T20:38:01.888+02:00Per completezza ed a proposito di ordinanze, ai du...Per completezza ed a proposito di ordinanze, ai due diserbanti richiamati nel mio scritto va aggiunto anche il diazinico bentazone.<br />Per chi volesse ripercorrere le vicissitudini dell’epoca, in rete si trovano ancora le cronache delle ordinanze dell’allora ministro Donacattin, quindi del “ballo” della virgola sui limiti massimi consentiti nelle acque.<br />Ho parlato del riso, ma altrettanto l’impiego dell’atrazina nel mais (e della simazina), rappresentò un punto di svolta per l’agronomia (e l’agricoltura) del secondo dopoguerra: come ho scritto si passava rapidamente da sistemi di tipo policolturale a sistemi monocolturali (quando non di monosuccessione), nei quali il ricorso dapprima alla scerbatura-sarchiatura, veniva sostituito dal diserbo ad applicazione suolo, in cui era importante lasciare intatto il terreno.<br />Saranno i concetti di lotta integrata alle infestanti quindi di agricoltura sostenibile, a reintrodurre quelle operazioni di controllo fisico delle infestanti (nell’interfila, per rimanere nel mais), quindi introdurre nuovi concetti quali le “soglie di intervento” o il “periodo critico” delle colture, così come l’indirizzare la pratica agricola verso i trattamenti di post emergenza , ad es.<br />Ma anche la chimica ha fatto progressi, mediante l’introduzione di molecole meno persistenti nell’ambiente e meno tossiche per la fauna, così come la legislazione comunitaria ha portato anche recentemente ad una integrale revisione degli antiparassitari utilizzabili in agricoltura. In pochi decenni, la lotta alle malerbe ha subito notevoli aggiustamenti.<br />Considerando nuovamente il riso, i nuovi principi diserbanti (fondamentalmente meno persistenti dei precedenti), hanno portato a dovere effettuare delle asciutte per potere essere applicati: asciutte non esenti però da ripercussioni negative sulla fauna selvatica, ma anche in questo caso la ricerca di nuove soluzioni non si ferma.<br />Per tornare al suo appunto, dagli anni ’80 ad oggi anche le tecniche di comunicazione, al pari della società, sono cambiate notevolmente: allora non c’era internet e sicuramente un manifesto affisso a firma del sindaco destava più stupore di quanto possa oggi, senz’altro. Ma se ancora recentemente sul principale quotidiano nazionale c’è chi parla di agricoltura come di una fabbrica di inquinamento tout cort (si legga l’ articolo di risposta sulle “campagne avvelenate” del prof. Mariani su queste pagine), a mio parere significa semplicemente cavalcare furbescamente un sentimento diffuso (a torto o a ragione), allo scopo di creare divisioni. <br />Non a caso Davy a proposito dei diserbanti, li definisce come inquinanti della sociosfera piuttosto che della biosfera.<br />Concordo con lei quando afferma che anche solventi e metalli, aggiungo io in gran parte anche di provenienza extra agricola e da fonti eterogenee, sono (o sono stati), causa di inquinamento.<br />D’altra parte, queste forme di polluzione hanno accompagnato una società che è andata rapidamente trasformandosi in tutti i settori ma, per rimanere all’oggi, inviterei gli “ecologisti” a non prendere di mira solo chi coltiva i campi o fa ricerca (come abbiamo visto frequentemente non a ragione), ma anche di alzare lo sguardo verso...il cielo, magari esercitandosi a stimare quante tonnellate di cherosene vengano bruciate per i assicurare i viaggi“low cost” (formula sconosciuta negli anni ’80), quindi stimare i metalli pesanti che vengono depositati al suolo (oltre ad i gas serra ed allo smog). Una volta fatto questo esercizio, in quanti sarebbero comunque disposti a rinunciare ad una vacanza alle Maldive, per ridurre l' impronta ecologica?<br /><br />Alessandro Cantarellinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-3588368981484356362015-10-02T13:18:29.372+02:002015-10-02T13:18:29.372+02:00appunto, ordinanze, come ricorderà bene, basate su...appunto, ordinanze, come ricorderà bene, basate sul recepimento (a differenza di altri stati che ben se ne guardarono e a differenza di moltissime altre occasioni che videro anche multato il nostro paese per il ritardato o mancato recepimento) di direttive comunitarie che introducevano valori soglia in buona parte arbitrari. Ricorderà anche che ne seguirono revoche, sospetti degli addetti ai lavori verso i beneficiari (acque minerali e produttori delle molecole sostitutive) e polemiche a non finire (e anche senza senso a questo punto della vicenda). Mi permetto di dubitare che le ordinanze abbiano creato nella società una presa di coscienza e non un clima di sospetto verso tutti e verso tutto, ma se così fosse c'è da chiedersi come mai la stessa cosa non si sia verificata quando nelle falde si pescavano idrocarburi, solventi, metalli, ma anche se la "nuova presa di coscienza" sia quella che oggi e da tempo si oppone irragionevolmente e capillarmente a ogni tentativo di innovazione per seguire acriticamente i nuovi profeti (quelli che sono tali senza altro merito che lo sfruttamento, anche parecchio becero e post sessantottino della nuova presa di coscienza)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-14871311602211550402015-09-28T10:20:30.938+02:002015-09-28T10:20:30.938+02:00Il suo rilievo sull'utilizzo dei due principi ...Il suo rilievo sull'utilizzo dei due principi attivi é certamente corretto (sarebbe altrettanto interessante dissertare sulle cause di inquinamento delle acque di falda da parte dei due p.a.), ma faccio notare che il mio articolo é incentrato sull'evoluzione in agricoltura e non sui metodi di lotta alle piante infestanti.<br />Negli anni Ottanta del secolo scorso, furono le ordinanze sul divieto di utilizzo dei due menzionati principi diserbanti, da parte dei sindaci soprattutto nel Nord Italia, a creare nella società una nuova presa di coscienza attorno a tematiche fino a quel momento praticamente sconosciute ai non addetti; si consideri infatti che fino a 20-25 anni prima in risaia le infestanti venivano strappate ancora mano ed era ancora vivo il ricordo della nutrita rappresentanza faunistica (rane e pesci d'acqua dolce) che caratterizzavano l'ambiente di risaia.Alessandro Cantarellinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-91816026319064581592015-09-28T09:56:37.239+02:002015-09-28T09:56:37.239+02:00Spett.le sig. Anonimo,
anche se sono passati 53 an...Spett.le sig. Anonimo,<br />anche se sono passati 53 anni dall'uscita di Silent Spring, questo testo continua a suscitare polemiche. Se da un lato l'Ecologia si propone di risolvere problemi ambientali con teorie appropriate, a R. Carson l'indubbio merito di avere creato una forte sensibilizzazione sui temi ecologici.<br />Dal testo di Eugene P. Odum in avanti, non vi é infatti alcun trattato di Ecologia che non menzioni delle concentrazioni di sostanze tossiche e del DDT lungo le catene alimentari, quindi dei fenomeni del bioaccumulo e magnificazione biologica.<br />D'altra parte lo stesso Prof. Antonio Servadei (come saprà uno dei maggiori entomologi europei e curatore dell'ed. italiana di S. Spring), nella prefazione all'ed. italiana sosteneva che bisognava prendere rapidamente atto, di quello che stava per essere proposto al pubblico italiano (anni '60), quindi cambiare tipo di approccio alle problematiche parassitarie in agricoltura e porvi rimedio! Per la caratura del personaggio, non era tipo di facili abbagli, sono sicuro.<br />Nel decennio 1960-1970 si contarono a decine gli interventi ed i moniti di autorevoli scienziati che, fossero stati minimamente intesi dai rappresentanti politici delle società evolute, non avrebbero determinato il nascere dei movimenti ecologisti dalle più sfaccettate tonalità ideologiche, irridendo così quel tanto di necessaria unità che facesse da contraltare ad una chiara visione dell'universalità dei problemi.<br />Ben diverso é infatti l'atteggiamento di taluni "profeti dell'Apocalisse", che cercano di convincere il politico di turno che l'azione correttiva deve essere intrapresa...magari con quel "profeta" in veste di consulente. Ma queste sono altre storie.Alessandro Cantarellinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-88362580128882056272015-09-25T15:03:29.527+02:002015-09-25T15:03:29.527+02:00per precisione: l'uso di atrazina e molinate n...per precisione: l'uso di atrazina e molinate non si è certo limitato a mais e riso. In particolare la prima, dato il basso costo e l'ampio spettro di azione può essere considerata di impiego pressochè ubiquitario e preferenziale in ambito extra agricolo (dove con tutta probabilità i sovradosaggi erano all'ordine del giorno).<br />in quanto alle falde, all'epoca, visto anche il concomitante raffinarsi degli strumenti di indagine, si è trovato un pò di tutto.<br />dei solventi e dei metalli si è però parlato poco, anche se mancano prove di una migliore funzionalità di un apparato digerente sgrassato e cromatoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-81191826518771615192015-09-25T14:47:59.233+02:002015-09-25T14:47:59.233+02:00altri punti di vista sull'opera dell'autri...altri punti di vista sull'opera dell'autrice "profetica"<br /><br />http://www.21stcenturysciencetech.com/articles/summ02/Carson.html<br />http://rachelwaswrong.org/<br />http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/17/Contrordine_dall_Oms_Ddt_puo_co_9_060917027.shtmlAnonymousnoreply@blogger.com