tag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post4821429912769415071..comments2024-02-24T18:55:44.899+01:00Comments on Agrarian Sciences: Quel che le tramissioni d’inchiesta dovrebbero dire e non dicono a proposito di semiAgrarian Scienceshttp://www.blogger.com/profile/17457724914297133273noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-60512081701729890662017-07-20T09:06:24.546+02:002017-07-20T09:06:24.546+02:00Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-1017708954359895082016-05-26T21:05:29.926+02:002016-05-26T21:05:29.926+02:00Mi pare una valutazione condivisibile ed equilibra...Mi pare una valutazione condivisibile ed equilibrata. Approfondirò il progetto che mi propone. Ritengo che una raccolta firme in rete potrebbe migliorare la conoscenza sulla questione al pubblico non specializzato, oltre a generare una piccola pressione sulla politica.Alessandro Buonaccorsihttps://www.blogger.com/profile/13891628201272224100noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-85695392255778849132016-05-25T01:09:07.322+02:002016-05-25T01:09:07.322+02:00Concordo pienamente con lei che il pubblico deve a...Concordo pienamente con lei che il pubblico deve avere un ruolo nel affiancare la ricerca che fanno i privati e questo per tre motivi: 1- di controllo, 2° di affiancamento nel proporre strategie, 3° di occuparsi delle specie coltivate cosiddette "orfani", cioè che nessuno privato ha interesse a migliorare.<br /><br />Inoltre se si vuole fare da contrappeso allo strapotere delle multinazionali si deve opporre delle collaborazioni Pubblico/privato non nell'orbita delle multinazionali. Per fare un esempio concreto le propongo di analizzare come esempio questo progetto http://www.aker-betterave.fr/fr/presentation<br /><br /> Purtroppo però la politica decide in senso contrario. Un esempio lo trova nelle regolamentazioni parossistiche imposte per mettere in commercio una varietà OGM che han fatto lievitare costi a livello di svariate decine di milioni di dollari, mettendo completamente fuori gioco la ricerca pubblica. Senza contare che l'applicazione del principio di precauzione come un vero "principio di proibizione" ha chiuso ogni possibilità di ricerca. Conosce cos'è capitato ai lavori decennali del Prof. Rugini a Viterbo su ciliegi, Kiwi e olivo?<br /><br />L'agricoltura evoluta è quella durevole, ecocompatibile, ma produttiva e la genetica ha un grande ruolo da giocare. In questo contesto ci può stare anche una ricerca genetica partecipativa, ma deve obbligatoriamente comprendere una conveniente remunerazione della ricerca genetica tramite le realizzazioni che riesce a mettere a disposizione degli agricoltori.<br />alberto guidorzihttps://www.blogger.com/profile/05634995757687624985noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1533724815178849113.post-5953267475533554102016-05-24T22:03:07.564+02:002016-05-24T22:03:07.564+02:00Concordo pienamente con la sua dettagliata analisi...Concordo pienamente con la sua dettagliata analisi ed anche riguardo alla demagogia di tutte le trasmissioni pseudoscientifiche,sottolineando inoltre che, in Italia, manca il vero "giornalismo scientifico": infatti dovrebbe essere praticato soltanto da chi è esperto della materia specifica (in possesso di titoli professionali e accademici) e con adeguata capacità divulgativa (insegnante e/o pubblicista). Voglio però evidenziare che le probabili decisioni europee in materia (vedi http://ec.europa.eu/dgs/health_food-safety/pressroom/docs/proposal_aphp_en.pdf) possono influenzare "pesantemente" il settore sementiero e la libertà di utilizzo da parte dei privati. Pur rispettando i suoi trascorsi professionali, settori strategici come quello oggetto dell'articolo, assieme ad altri (ad esempio le risorse idriche) non dovrebbero essere (quasi) esclusivamente nelle mani dei privati. Il concetto di agricoltura evoluta, probabilmente, oggi è maggiormente legato a quella di "precisione" che non al miglioramento genetico, così come dovrebbe essere rivisto il concetto di sicurezza alimentare globale.Dr Agronomo Alessandro Buonaccorsinoreply@blogger.com