giovedì 13 febbraio 2020

CRISTALLIZZAZIONE SENSIBILE. TEST DIAGNOSTICO O CLAMOROSA BUFALA?

di SILVANO FUSO

 

 tratto da "I Tempi della Terra" |n° 4|



La Cristallizzazione sensibile, scoperta dal dottor Pfeiffer su indicazioni di Rudolf Steiner è un metodo di diagnosi utilizzato per verificare il livello energetico di un qualsiasi campione biologico: pianta, frutto, terreno, ortaggio, organo, ecc.¹


Così si legge nella presentazione di un seminario teorico-pratico sulla cristallizzazione sensibile, tenutosi a Padova il 14-15 e 16 maggio 2010, dal titolo “La Cristallizzazione Sensibile e l’energia degli alimenti”.
Già il continuo riferimento al “livello energetico” e all’energia fa nascere forti sospetti di pseudoscientificità. Il termine energia² è infatti uno dei più abusati dagli pseudoscienziati. L’ampiezza del campo di applicazione di tale tecnica diagnostica poi non può che aumentare i sospetti. Ma vediamo di capire più a fondo di cosa si tratta. 

La tecnica venne ideata dal tedesco Ehrenfried Pfeiffer (1899-1961). Agli inizi degli anni venti del Novecento, Pfeiffer iniziò a frequentare il centro di antroposofia di Dornach, presso Basilea in Svizzera. Dapprima fu autista di Rudolf Steiner (1861-1925), ideatore delle dottrine antroposofiche. In seguito realizzò l’impianto di luci di scena diffuse per “spettacoli euritmici”, sul palco del primo Goetheanum, poi distrutto da un incendio.
Avendo qualche nozione di chimica e interessandosi ai cristalli, nel 1925, in collaborazione con una sua ex collega di nome Erika Sabarth, ideò la tecnica della biocristallizzazione sensibile del cloruro rameico (copper chloride biocrystallization o CCBC).
Alla base della dottrina antroposofica vi è l’idea che ogni organismo sia pervaso da una forza o energia vitale. La tecnica proposta da Pfeiffer avrebbe proprio lo scopo di mettere in evidenza il contenuto energetico di un campione biologico. In pratica una porzione del campione viene mescolata con una soluzione acquosa di cloruro rameico. Il tutto poi viene lasciato riposare fino a completa evaporazione dell’acqua. Il cloruro rameico cristallizza e, secondo Pfeiffer, l’esame della forma assunta dai cristalli può fornire preziose informazioni sullo stato energetico e sul livello di vitalità del campione.
Nel 1936 la cristallizzazione sensibile venne ulteriormente “perfezionata” dal medico tedesco Sigmund Rascher (1909-1945). Rascher, amico di Pfeiffer e seguace di Steiner, sviluppò gli studi sulla cristallizzazione sensibile nella sua dissertazione di dottorato a Monaco. Rascher aderì al nazismo, fece carriera nelle SS e divenne tristemente noto per gli agghiaccianti esperimenti condotti su cavie umane nel campo di concentramento di Dachau³.
Rascher dapprima cercò di utilizzare la cristallizzazione sensibile per la diagnosi di gravidanza e successivamente per l’identificazione precoce dei tumori. Pubblicò alcuni articoli in cui sosteneva che il test permetteva di ottenere risultati molto positivi. Tuttavia è oramai accertato che egli falsificò fraudolentemente i risultati per riuscire ad accelerare la sua carriera all’interno delle gerarchie naziste⁴. E ci riuscì, conquistandosi il favore e la protezione di Heinrich Himmler (1900-1945).

Attualmente la cristallizzazione sensibile è ancora utilizzata da medici omeopati, da seguaci della medicina antroposofica e da cultori dell’agricoltura biodinamica. In campo medico viene utilizzata per scopi diagnostici, mentre in agricoltura viene utilizzata per evidenziare le presunte differenze di “contenuto energetico” e di “vitalità” dei prodotti biodinamici e biologici rispetto a quelli dell’agricoltura convenzionale. Inutile dire che in entrambi i casi il test non possiede alcuna attendibilità e riproducibilità.
La cristallizzazione sensibile rientra nei cosiddetti “metodi di formazione dell’immagine”. Si tratta di test totalmente qualitativi, che non presuppongono nessuna misura obiettiva e che lasciano quindi totale libertà interpretativa a chi li esegue. Si tratta quindi di pura pseudoscienza, non dissimile dall’interpretazione del futuro con l’esame dei fondi di caffè, delle foglie di tè o della forma delle viscere degli animali.
I sostenitori della cristallizzazione sensibile cercano naturalmente di attribuirle un’aura di scientificità usando termini apparentemente scientifici, sostenendo che il test viene eseguito in condizioni controllate di temperatura e umidità e in assenza di vibrazioni. Ma tutto ciò appare semplicemente come fumo negli occhi, utilizzato a fini propagandistici. Nessuno infatti ha mai dimostrato l’efficacia di simili test. Il processo di cristallizzazione (e la conseguente forma assunta dai cristalli) è un processo sostanzialmente casuale, dipendente da innumerevoli fattori difficilmente controllabili⁵, che nulla ha a che fare con il contenuto energetico (qualunque cosa significhi) del campione biologico introdotto.
Una recente variante della cristallizzazione sensibile di Pfeiffer è stata proposta dal sedicente scienziato giapponese Masaru Emoto (1943-2014). Emoto sostiene di aver scoperto che l’acqua memorizza ciò che le accade intorno. In pratica afferma che facendo “ascoltare” musica e parole all’acqua, essa, una volta congelata, darebbe origine a cristalli di forma differente. Naturalmente la buona musica e le parole dolci originano cristalli belli e simmetrici. La musica brutta (evidentemente secondo i gusti estetici di Emoto), quale la “Heavy Metal”, e le parole “cattive” generano cristalli informi e disordinati.
Ovviamente le teorie di Masaru Emoto sono semplicemente una fantasiosa variazione sul tema della cristallizzazione sensibile e della cosiddetta memoria dell’acqua⁶, tanto cara agli omeopati. Al pari di queste ultime, si tratta di una teoria del tutto priva di fondamento scientifico. È significativo che Masaru Emoto abbia sempre rifiutato di sottoporre i suoi esperimenti a un controllo in doppio cieco. Nel 2003 la James Randi Educational Foundation ha lanciato a Masaru Emoto la famosa sfida del milione di dollari⁷, ma Emoto non l’ha mai accettata. 


 Il 36° convegno biodinamica sarà preceduto da una mostra sulla cristallizzazione sensibile: Le forme della qualità http://www.convegnobiodinamica.it/il-programma/ 



riferimenti:

¹http://www.disinformazione.it/cristallizzazione_sensibile.htm;
²Si veda: S. Fuso, Energie misteriose. Viaggio tra scienza e non scienza, C1V Edizioni, Roma 2016;
³Si veda: E. Ernst, “The sickening story of an ‘alternative cancer test’“ (https://edzardernst.com/2015/12/the-sickening-story-of-an-alternative-cancer-test/), traduzione italiana: “La rivoltante storia di un test alternativo per il cancro” (https://www.queryonline.it/2016/01/13/la-rivoltante-storia-di-un-test-alternativo-per-il-cancro/);
⁴Si veda E. Ernst, op. cit. e S. Bär, Ein okkultes Denksystem, “Laborjournal”, dicembre 2006: https://www.laborjournal.de/editorials/235_2.pdf;
⁵Si veda, ad esempio: E. Schwerdtfeger, “Copper chloride crystallization - A tool for quality evaluation?”, Acta Horticulturae 163, 39-46, 1984;
⁶Si veda: https://www.vialattea.net/content/2086/;
https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=273076




SILVANO FUSO
dottore di ricerca in scienze chimiche, è docente di chimica e si occupa di didattica e divulgazione. Collabora con diverse riviste e siti Internet e ha pubblicato numerosi saggi, tra cui: Naturale = buono? (2016), Energie misteriose (2016), Le ragioni della scienza (2017), Strafalcioni da Nobel (2018), L’alfabeto della materia (2019). È socio effettivo del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, della Società Chimica Italiana e di SETA (Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura). È inoltre membro del Comitato di Redazione della rivista CnS - La chimica nella scuola e del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova. Il 27 gennaio 2013 è stato intitolato a suo nome l’asteroide 2006 TF7, in orbita tra Marte e Giove.







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