venerdì 2 settembre 2022

LA CRISI AGRICOLA NELLO SRI LANKA E IL RUOLO DELLA CHIMICA E DELLA GENETICA NELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Una riflessione dell’agronomo PARAKRAMA WAIDYANATHA

   

a cura di LUIGI MARIANI



" De re rustica"  Columella, I secolo d. C.

 
Nell’articolo “TRANSIZIONI INFELICI AL BIOLOGICO – IL CASO DELLO SRI LANKA" ho evidenziato che la conversione al biologico dell’intera agricoltura del Paese con la messa al bando degli prodotti chimici di sintesi (fertilizzanti e agrofarmaci) è stata fra i fattori scatenanti della crisi economica e alimentare che ha ricacciato lo Sri Lanka al di sotto della soglia di povertà.
I propugnatori della messa al bando dei mezzi chimici nell’agricoltura dello Sri Lanka hanno giustificato tale decisione con il fatto che gli stessi arrecherebbero danni rilevanti alla salute pubblica¹ scatenando una malattia renale nota come “malattia renale cronica di Rajarata” (Rajarata Chronic Kidney Disease of Unknown etiology - CKDu). Sulle reali cause del CKU riteniamo utile pubblicare in traduzione italiana l’articolo pubblicato il 20 giugno 2021 dall’anziano agronomo dott. Parakrama Waidyanatha sul sito del quotidiano online The Island  in cui si evidenzia fra l’altro che all’origine di tale malattia è l’inquinamento da fluoro proveniente dalla regolite delle falde superficiali da cui attingono l’acqua i villaggi tramite pozzi.
Nel suo articolo Waidyanatha polemizza aspramente con il Presidente dell’Associazione del medici governativi GMOA (Government Medical Officers’ Association - dello Sri Lanka - ), Anurudha Padeniya, dimessosi poi dalla carica l’11 giugno 2022 ).

In termini più generali mi piace ricordare che già sul finire del XVII secolo il filosofo Francesco Bacone (1561-1626) mise in guardia contro i preconcetti (idoli) che impediscono un approccio scientifico alla realtಠe li classificò in idoli della caverna, idoli del teatro e idoli del mercato. A quattro secoli di distanza le riflessioni di Bacone conservano una stupefacente attualità come attesto non solo quanto accaduto in Sri Lanka ma anche il Farm to Fork dell’Unione Europea e la stessa approvazione all’unanimità da parte del Senato italiano della legge sul biologico, volta ad incentivare una tecnica che se eretta a paradigma è in grado di portare insicurezza alimentare al mondo intero.
E’ contro gli idoli baconiani che, senza citarli, si appunta la riflessione del dott. Waidyanatha, che ho ritenuto utile portare all’attenzione dei lettori.
 
La traduzione del testo del dott. Waidyanatha è del sottoscritto e mi faccio carico di ogni eventuale incoerenza rispetto al testo originale, cui prego di fare in ogni caso riferimento.

LUIGI MARIANI


IL PRESIDENTE DEL GMOA INGANNA IL PUBBLICO

di PARAKRAMA WAIDYANATHA 


 

Brief CV
- Dr. Parakrama Waidyanatha, B. Sc, M.Sc., DIC, Ph.D. (London)
    
Renowned Sri Lankan Scientist, Research Manager and Consultant in Agriculture.
Member,
Asia Pacific Coconut Committee (APCC). Coconut Genetic Resources Network
(COGENT)
, Dr. Waidyanatha has numerous research publications as well as a large number of
interventions in the public domain via newspapers and public media.

Dr. Waidyanatha
has been a President of the Sri Lanka Association for the Advancement of
Science
-Agriculture and Forestry Section.
2018
Chairman, R & D Review Panel, Tea Research Institute, Sri Lanka.
2017
Chairman, R & D Review Panel, Rubber Research Institute, Sri Lanka.
2010
Chairman, R & D Review Panel of the Department of Agriculture,
Sri
Lanka.
2005
-2010 Chairman & Executive Director Kurunegala Plantations Limited,
(
Sri Lankan Government Company).
1996
-1999 Adviser to the President of Sri Lanka on Agriculture.
1994
-2003 Chairman, Board of the Coconut Institute.
1989
-1997 Director, ADB Funded Perennial Crop Development.
1987
-1988 Consultant, ADB Perennial crop production ADB project.
1983
-1984 International Consultant to Rubber Research & Development Programs
in Brazil (IICA
World Bank) and Bolivia (FAO).
1982
-1983 Post Doctoral Fellow, Humboldt Foundation Germany
(
University of Hohenheim).
1980
-1981 Consultant Agronomist, IITA- Sri Lanka Project.
1968
-1979 Botanist, Rubber Research Institute.
19
70-1973 Ph.D. (University of London)
1964
-1967 M Sc. (by Research) Tea Research Institute & University of Ceylon
1959
-1963 B.Sc. (Botany) University of Ceylon


Il dottor Anurudha Padeniya, presidente del GMOA, in una presentazione di LankaCNews, ha travolto lo scrivente con le armi della trepidazione e della paura. In questa sede sottoporrò a critica la sua missione di alimentatore della paura pubblica. Il titolo del suo intervento (in singalese) era "L'AGROCHIMICA È UNO STERMINATORE DI MASSA: UCCIDE DIECI VOLTE DI PIÙ DEL CORONAVIRUS". In esso Padeniya affermava che mentre il Coronavirus ha ucciso 500 pazienti l'anno, la malattia renale cronica di Rajarata a eziologia sconosciuta (CKDu) ne uccide dieci volte di più. Per inciso, l'eziologia della malattia renale è ora nota e la "u" (unknown) dall'acronimo dovrebbe essere pertanto rimossa. Padeniya ha affermato con sicurezza che l'insufficienza renale cronica è stata causata dai prodotti chimici per l'agricoltura, dimostrando così si non conoscere né la ricerca né le statistiche sull'argomento.

NON ESISTONO PROVE DEL FATTO CHE LA MALATTIA RENALE SIA CAUSATA DA FITOFARMACI

In primo luogo, vorrei presentare un rapido profilo dei risultati chiave delle ricerche fin qui svolte in merito a CKDu. La consultazione internazionale sulla CKDu in Sri Lanka (2017) ha concluso che non esiste ALCUNA PROVA del fatto che i prodotti chimici per l'agricoltura abbiano causato la CKDu.
Il Dr. Padeniya è purtroppo fermo al 2013, quando uno studio dell'OMS concluse provvisoriamente che nelle urine di pazienti con CkDu erano presenti tracce di cadmio, arsenico e residui di alcuni fitofarmaci superori rispetto ai limiti di riferimento. Tale rapporto tuttavia, per qualche ragione ignota, non evidenziava quanto emergeva dall’analisi dei dati grezzi, e cioè nell'area di "controllo" non colpita da CKD (Hambantota) vi erano da due a quattro volte più soggetti con cadmio, arsenico e livelli di pesticidi SUPERIORI rispetto a queli dell’area con CKD.
Illuminante in tal senso è stato lo studio che ha confrontato due villaggi adiacenti nel territorio di Girandurukotte e cioè "Badulupura", posto su un'altura e ove le persone bevevano esclusivamente l'acqua da pozzi scavati e Sarabhumi, nella pianura e ove le persone bevevano l'acqua del fiume, di serbatoi o di pozzi scavati vicino alle loro case. La gente di Baduluprua che beveva l’acqua dei pozzi ha contratto la malattia, che non ha colpito praticamente nessuno a Sarabhumi. L'analisi dell'acqua nei pozzi di Badulupura e Sarabhumi ha rivelato che l'acqua di Badulupura era dura e fortemente contaminata da fluoruri, sostanze chimiche altamente nefrotossiche, pur essendo PRIVI DI PRODOTTI AGROCHIMICI. Un'ulteriore prova del ruolo del fluoro nella malattia è data dal fatto che i pazienti con insufficienza renale cronica manifestano spesso anche fluorosi dentale.
Diversi gruppi di ricerca indipendenti hanno anche dimostrato che l'alto contenuto di fluoruri e magnesio nell'acqua dura dei pozzi (alimentata da falde acquifere del regolite) era l’agente causale dell'insufficienza renale cronica.
Inoltre la Facoltà di Medicina, l'Università di Peradeniya e l'Istituto di Studi Fondamentali hanno dimostrato che i ratti alimentati con acqua dura contenente fluoruri contraevano la malattia, al contrario di quelli alimentati con acqua del rubinetto. Ciò è stato confermato in modo indipendente da Thammitiyagoda et al. Che hanno utilizzato acqua di pozzo proveniente da un'area ove la malattia è endemica (Ceylon Medical Journal, 2018).
Anche gli studi dell'Università di Tokyo (2020) condotti a Ginnoruwa sull'acqua in ingresso nelle unità di osmosi inversa hanno confermato l'assenza di sostanze chimiche nell'acqua e il legame della malattia con i fluoruri e il magnesio.
Al contempo alle famiglie di Badulupur sono stati forniti serbatoi sul tetto per la raccolta dell'acqua piovana ed il consumo di tale acqua ha prodotto la diminuzione dell’incidenza del CKDu nel villaggio. Occorre anche dire che oggi le persone nelle aree colpite da CKDu sono consapevoli dell'agente eziologico e generalmente evitano di bere acqua di pozzo.
Alla luce di tutte queste prove, è pertanto pienamente giustificato eliminare la "u" da CKDu.

IL CONSUMO DI FITOFARMACI E FERTILIZZANTI DI SINTESI IN SRI LANKA

Mostrando una copia della Dinamina (http://www.dinamina.lk), il dottor Padeniya ha affermato acriticamente che lo Sri Lanka è il più alto consumatore mondiale di prodotti chimici per l'agricoltura, come riportato in quel documento. Purtroppo il dottor Padeniya si è precipitato al microfono senza aver prima controllato le fonti autentiche.
La tabella 1 fornisce i dati sul consumo di fertilizzanti e fitofarmaci della Banca mondiale di diversi paesi che mostrano che in questa parte del globo lo Sri Lanka è il Paese che consuma MENO prodotti chimici per l'agricoltura, anche al di sotto dell'India. M non è tutto: come riportato dal Dipartimento dell'Agricoltura, dal 2006 è stato ridotto sensibilmente l'uso dei fitofarmaci più tossici di Classe 1 e 2 (rispettivamente -98% e -29%) mentre è sensibilmente aumentato l’uso dei prodotti meno tossici di Classe 3 e 4 (+91% e +41 % rispettivamente).
Tuttavia, vi è un uso eccessivo di fertilizzanti di sintesi con conseguente presenza di fosfati e azoto nelle acque di drenaggio. Tuttavia secondo le analisi chimiche di Chandrajith et al. (Università di Peradeniya) non sono stati rilevati metalli pesanti al di sopra dei livelli di riferimento nei corpi acquatici, confermando gli studi dell'Università di Tokyo. Su questo è necessario educare gli agricoltori e i "guru" disinformati come il dottor Padeniya. Nel mio articolo su The Island del 19 maggio 2021 ho già affrontato il tema della necessità di educare gli agricoltori per i quali il rafforzamento dei servizi di assistenza tecnica è un'esigenza fondamentale. 
 


IL RITORNO ALLE VECCHIE ABITUDINI ALIMENTARI E ALLE VARIETÀ TRADIZIONALI DI PIANTE COLTIVATE

Il buon dottor Padeniya raccomanda il ritorno alle vecchie abitudini alimentari e alle varietà tradizionali di riso che, secondo lui, sono più nutrienti e salutari, altra affermazione non suffragata da ricerche appropriate.

Insieme al Ven. Ratana e al gruppo "agricoltura priva di tossine", durante il regime di Yahapalana, il dottor Padeniya suggerì di piantare varietà tradizionali (TV) di riso che producono al massimo solo il 30-40% rispetto alle nuove varietà migliorate (NIV) (tabella 2), sostenendo che sebbene a basso rendimento le TV hanno un alto contenuto nutritivo con benefici per la salute. Purtroppo il dottor Padeniya non è consapevole del fatto che, a parte le rese molto elevate, alcune delle nuove varietà hanno molte di queste caratteristiche. In particolare il riso come alimento base fornisce le calorie, mentre gli altri nutrienti sono solitamente ottenuti da altri alimenti.  

Se torniamo alle TV, come risulta dalla tabella 2, per sfamare la popolazione occorrerebbe almeno il doppio dell'attuale estensione delle terre coltivate a riso. Ma dov'è la terra? Norman Borlaug, premio Nobel e padre della rivoluzione verde, rivolgendosi al forum del Nobel nel 2000, ricordava agli ambientalisti e ad altri critici delle tecnologie della rivoluzione verde, come il dottor Padeniya, che se le rese fossero rimaste quelle degli anni ’50 il mondo avrebbe oggi bisogno di tre volte più terra per sfamare la popolazione, con conseguenze ambientali molto più disastrose di quelle che oggi si registrano con l'agricoltura convenzionale.

 


L’IDEA DI RIATTIVARE LE "SEKKUVAS" DI VILLAGGIO PER LA PRODUZIONE DI OLIO DI COCCO

Il dottor Padeniya raccomanda anche di produrre olio di cocco "puro" usando "sekkuwas" (mulini a pietra azionati dai buoi), per fermare il consumo di olio di palma. L'olio di palma è l'olio vegetale numero uno al mondo con una produzione globale di oltre il 40% del totale e oltre il 50% dell’olio per consumo umano in Sri Lanka. È sicuro come qualsiasi altro grasso saturo e sono stati rivendicati molti benefici per la salute. Il dottor Padeniya è uno degli ispiratori della sciocca mossa del governo di vietare l'olio di palma e sradicare le coltivazioni di palma da olio esistenti. Al riguardo ritengo quantomeno che il divieto di importazione dell’olio di palma debba essere revocato perché nessun paese al mondo tranne lo Sri Lanka ha mai vietato l'olio di palma.

La proposta del ritorno ai "sekkuwa" è più una vana illusione che una strada credibile verso il biologico, anche perché comporta un elevato rischio di contaminazione da afflotossine. Gli abitanti dei villaggi infatti asciugano al sole e all'aria il cocco, stimolando così il fungo Aspergillus a produrre afflotossine. Secondo un esperto alimentare del Coconut Research Institute, un "sekkuwa" non può essere completamente ripulito da pezzetti di poonac³, un substrato ideale per la crescita di Aspergillus. 
Il dottor Padeniya cita spesso le sagge parole di Ippocrate (460-370 a.C.), il padre della medicina: "Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo". Eppure, il dottor Padeniya sa che neppure il cibo "migliore" non può salvare il mondo dalle epidemie virali. Anche se il cibo fosse l'unico problema, la popolazione mondiale in massiccio aumento e la limitazione nelle risorse (terra e acqua in primis), rendono l'agricoltura convenzionale l'unico approccio praticabile, correggendo ovviamente i suoi elementi di debolezza. Esperti di agricoltura biologica come Adrian Muller concordano sul fatto che la sua produzione dal 2% attuale non potrà essere aumentata per nutrire il mondo. Il biologico fu abbandonato negli anni '50 dell'Ottocento quando, allora come oggi, non riuscì a fornire cibo alla popolazione in aumento a livello globale.
Il dottor Padeniya dice che mangiamo veleni dal 1950, ma da allora la nostra aspettativa di vita è costantemente aumentata. Sarebbe allora molto più appropriato nell'attuale contesto dell'agricoltura globale citare le sagge parole del padre della farmacologia, Bombastus Paracelsus, piuttosto che quelle di Ippocrate: "Tutte le sostanze sono veleni, non c'è niente che non sia un veleno". È la dose che differenzia veleno e rimedio”. Gli agricoltori devono pertanto usare giudiziosamente i prodotti agrochimici in modo tale che il veleno diventi rimedio.

Farebbe anche bene a ricordare le sagge parole di Buddha: "Parla solo quando avverti  che le tue parole sono migliori del tuo silenzio".




¹ In proposito si leggano le emblematiche parole dell’allora Presidente dello Sri Lanka Gotabhaya Rajapaksa, riportate in calce al mio articolo TRANSIZIONI INFELICI AL BIOLOGICO

² Scrive Bacone nel Novum Organum: “Gli idoli e le false nozioni che penetrarono nell’intelletto umano fissandosi in profondità dentro di esso, non solo assediano le menti umane in modo da rendere difficile l’accesso alla verità, ma addirittura (una volta che quest’accesso sia dato e concesso) di nuovo risorgono e sono causa di molestia nella stessa instaurazione delle scienze: a meno che gli uomini, preavvertiti, non si agguerriscano, per quanto è possibile, contro di essi (https://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaB/BACON_%20LE%20QUATTRO%20SPECIE%20DI%20IDOL.htm).

³ Sottoprodotto delle produzione di olio di cocco.

 


1 commento:

  1. Ho avuto il piacere di accompagnarlo in visita alla Florimond Desprez e quindi di colloquiare con lui durante i 5 giorni tra viaggio e visita. Ho il ricordo di una persona splendida

    RispondiElimina