martedì 9 maggio 2017

Te le do io le chiavi della città...Obama a Milano


di Luigi Mariani

Riassunto
La visita di Barak Obama a Milano è la cartina di tornasole che illustra alcuni dei nostri più inveterati difetti nazionali: provincialismo e assenza di senso dello stato. Non si può infatti spiegare diversamente l'accoglienza da divo holliwoodiano riservata a colui che ha leso i nostri interessi nazionali in teatri come Libia, Egitto e Siria, con decisioni di cui ancor oggi stiamo pagando le conseguenze (es: emergenza rifugiati).

Abstract The visit of Barak Obama to Milan shows some of the most inveterate national flaws: provincialism and lack of attention to the National interest. It can not in fact be explained differently the enthusiastic reception reserved for the one who has harmed our National interests in areas like Libya, Egypt and Syria with decisions that still have negative effects for Italy (e.g. emergency of refugees).


L’ex presidente degli Usa Barack Obama è oggi ospite d’onore a Milano a una giornata del Global Food Innovation Summit - Milano, Fiera di Rho, 8-11 maggio – (qui) ove nel pomeriggio terrà una conferenza in tema di impatto dell' innovazione delle tecnologie sui cambiamenti climatici e sul cibo. Un intervento il suo che ha richiamato uditori che hanno pagato 800 Euro a persona per poter partecipare (fonte: Radio 24).
Cosa potrà mai raccontare Barak Obama in tema di sicurezza alimentare? Forse dell’orto biologico con cui, oltre a propagandare a livello planetario una forma di agricoltura potenzialmente in grado di mandar letteralmente alla fame mezzo mondo ha pure rischiato di avvelenare la sua famiglia essendo l’orto stato costruito su terreni inquinati da piombo (qui)?
No, penso (o almeno spero…) che di queste cose non parlerà.
Ma aldilà di quel che ci dirà, e che forse commenteremo in un successivo articolo, debbo dire che ho trovato di dubbio gusto le manifestazioni di "culto delle personalità" cui ho assistito in TV e sui media in genere nei confronti di un personaggio che non lo merita affatto in quanto la sua politica estera si è rivelata lesiva della nostra sicurezza nazionale. Penso con questo alle primavere arabe e ai casi della Libia (destabilizzata da un'alleanza franco-britannica che aveva gli Usa come eminenza grigia) e dell'Egitto (ove gli Usa hanno favorito con un colpo di stato nascita del regime autoritario di Al Sisi per evitare la nascita di una teocrazia che loro stessi avevano fomentato – vi ricordate di Giuli Regeni?) passando per la Siria (come dimenticare che Obama ha cercato di convincerci che la guerra civile in Siria è stata frutto del cambiamento climatico - vedi intervista al Corriere della Sera del novembre 2015 - qui).
A tale riguardo l'atteggiamento servile che i nostri media e i nostri concittadini hanno mostrato nei confronti di questo personaggio politico indicano con chiarezza che questo paese manca in sostanza di senso dello Stato. Incredibile ad esempio il fatto che sul TG di Canale 5 serale di lunedì 8 maggio la notizia di Obama, con ironia del tutto involontaria (poverini, non ci arrivano proprio a fare certi collegamenti) era seguita da quella sui più di 100 poveretti annegati ieri (8 maggio 2017) nel canale di Sicilia.
Il sindaco di Milano ha consegnato le chiavi della città a colui che è stato accolto come un divo holliwoodiano. E’ proprio vero il detto: “Italiani brava gente, pastasciutta e mandolino” che poi sta per “senza dignità e senza senso dello stato”.

Luigi Mariani
Docente di Storia dell' Agricoltura Università degli Studi di Milano-Disaa, condirettore del
Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura di Sant'Angelo Lodigiano. E' stato anche Docente di Agrometeorologia e Agronomia nello stesso Ateneo e Presidente dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia.

2 commenti:

  1. Gentile professore Mariani,
    è bello parlare di cambiamenti climatici e andare in giro con una scorta di 14 SUV, come Al Gore anche Obama farà di sicuro carriera come “Cliamatologo”.

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  2. Nicola

    Condivido in pieno il tuo commento e aggiungo: sai cosa costavano le conferenze di Al Gore a suo tempo? 200.000 $ a botta. Sai cosa costa una conferenza di Vandana Shiva (io la chiamo Panzana) 40.000 $ a botta più viaggio aereo pagato in business class.

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