Tratto da "IL SISTEMA PERIODICO" di PRIMO LEVI
"Ma io ero ritornato dalla prigionia da tre mesi, e vivevo male. Le cose viste e sofferte mi bruciavano dentro; mi sentivo più vicino ai morti che ai vivi, e colpevole di essere uomo, perché gli uomini avevano edificato Auschwitz, ed Auschwitz aveva ingoiato milioni di esseri umani, e molti miei amici, ed una donna che mi stava nel cuore."
 |
Primo Levi (1919 - 1987), chimico di professione esordisce come scrittore con "Se questo è un uomo" romanzo autobiografico sull'atroce esperienza di Auschwitz. Il sistema periodico è una raccolta di ventuno racconti ispirati ad altrettanti elementi presenti nella tavola periodica. La chimica come filtro per osservare la realtà: quella umana dei campi di concentramento e quella naturale della scienza. |
Il lettore, a questo punto, si sarà accorto da un pezzo che questo non è un trattato di chimica: la mia presunzione non giunge a tanto, “ma voix est faible, et même un peu profane”. Non è neppure un’autobiografia, se non nei punti parziali e simbolici in cui è un’autobiografia ogni scritto, anzi, ogni opera umana: ma storia in qualche modo è pure. E’, o avrebbe voluto essere, una microstoria, la storia di un mestiere e delle sue sconfitte, vittorie e miserie, quale ognuno desidera raccontare quando sente prossimo a conchiudersi l’arco della propria carriera, e l’arte cessa di essere lunga.