domenica 6 agosto 2017

Sostiene Coldiretti

di Luigi Mariani 

 

Al GR1 RAI delle ore 13 di oggi (5 agosto) è stato annunciato che, come sostiene Coldiretti, 20,3 milioni di Italiani sono oggi in viaggio per le vacanze. Seguono notizie sul fatto che l’estate 2017 è stata una delle più calde degli ultimi 100 anni, sempre secondo quanto sostiene Coldiretti.
Da anni invidio l’infinito potere di analisi dei Coldiretti, infinito al punto che non ci vogliono doti di profeta per dire che fra poco sapremo quanti Italiani sono rimasti in città nel mese d’agosto, quanti miliardi di euro di danni saranno immancabilmente prodotti dalle piogge autunnali, quanti panettoni e pandori mangeremo per Natale e quante bottiglie di spumante e champagne stapperemo.
Insomma, il “Sostiene Pereira” che ricordo riferito al cupo regime di Salazar è qui in Italia ormai da anni sostituito dal “Sostiene la Coldiretti”.
Di fronte a ciò una domanda si pone tuttavia come inevitabile: è mai possibile che in un Paese democratico e pluralista e che per di più è dotato di fior di strutture (dall’Istat al Servizio Meteorologico dell’Aeronautica al CREA agli uffici statistici delle regioni, solo per citarne alcune) per legge deputate a misurare e stimare le cose più diverse, tutta una serie di informazioni sensibili poiché in grado di orientare i mercati vengono attinte solo e unicamente dai comunicati stampa della Coldiretti? Dov’ è andata a finire la terzietà? Posso capire che questo accada per Canale 5 e Rete 4, che sono emittenti private, ma non riesco in alcun modo a capacitarmi del perché ciò debba accadere per la RAI, che come cittadini possessori di televisioni siamo da decenni costretti a pagare profumatamente, il che dovrebbe almeno in teoria metterla al riparo dagli “sponsor” interessati garantendoci un’informazione pluralistica. Amen.
Parlavamo del problema della terzietà. E dove mettiamo poi il problema della par condicio con le altre organizzazioni professionali agricole, anche loro dotate di uffici stampa che immagino diffondano comunicati relativi al settore agricolo e ai suoi problemi? Cosa crea e mantiene nei secoli una tale discriminazione?
Questa notte ho fatto un sogno: il Presidente del Consiglio licenziava tutti coloro che operano negli enti deputati per legge ad emettere dati statistici e al loro posto assumeva una turba di Coldiretti muniti di trattore. Che sia per caso un sogno premonitore?


Luigi Mariani
Docente di Storia dell' Agricoltura Università degli Studi di Milano-Disaa, condirettore del Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura di Sant'Angelo Lodigiano. E' stato anche Docente di Agrometeorologia e Agronomia nello stesso Ateneo e Presidente dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia.

6 commenti:

  1. Luigi
    E' un modo per rimpinguare di più le casse (non credere che i loro consigli li diano gratis vero...? Prendi solo cosa ci guadagnano in visibilità. D'altronde per pagare milioni di Euro di stipendio a presidente, vicepresidente e direttore di tasche bisogna svuotarne. Tu ti meravigli delle altre tre organizzazioni sindacali? Ma quelle sono ormai solo un contorno sono diventate come le tre scimmiette del "non sento", "non vedo", "non parlo".

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  2. Caro Luigi
    non c'è più tempo per illudersi: il gregge pascola dove lo portano quelli che tolleriamo che si facciano pastori.
    Nello stesso giorno in cui tu sentivi quella notizia ne ho sentita un'altra su un GR RAI: il tema è quello delicato dell'immigrazione (clandestina).
    Lo scandalo stigmatizzato dal cronista è che a denunciare (e documentare con prove poi acquisite dagli inquirenti italiani) gli intrallazzi di ONG tedesche (ricchi giovani borghesi di Berlino che finanziano operazioni "umanitarie") è stato un gruppo di DESTRA!!!
    Meglio preoccuparci dei reali problemi di dittatura in sud America, che pensare al futuro del nostro paese.... Da sempre il potere - di qualunque colore - crea il mostro lontano per non fare pensare a problemi locali.
    E guai a chi cerca di aiutare il gregge.
    A te la mia solidarietà.

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    1. Caro Luigi, hai perfettamente ragione ma finché gli italiani si faranno incantare dalla Gazzetta dello Sport, il calciatore del Paris Saint Germain, Vasco, Renzi che avrebbe salvatao l'Italia e fatto riprendere l'economia, affonderemo sempre di più. Spero che qualcuno di segua. Un caro saluto Carla

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  3. Leggetevi questo bellissimo articolo del Prof. Angelo Godini e riflettete su quanto dice e poi guardatevi i due filmati. Ecco alla gente occorrerebbe far conoscere questo e non far vedere i cappelli gialli (la cui testa sotto serve solo per indossarli) che nel porto di Bari si lamentano contro le importazioni di mandorle e dire che loro non possono più coltivarle perchè ancora le raccolgono a mano. I sindacati agricoli dovrebbero dettare la politica agricola nazionale e non la politica del far soldi per mantenere le loro strutture mastodontiche.

    http://www.olioofficina.it/saperi/economia/il-mandorlo-ascesa-e-declino.htm
    https://www.youtube.com/watch?v=PR_T4nD1rmY

    https://www.youtube.com/watch?v=5ehpuGyuwqM

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  4. Vorrei azzardare una mia modesta risposta alla domanda che angoscia il dottor Mariani (le cui opinioni, per inciso, leggo sempre con grande interesse sul sito https://agrariansciences.blogspot.it).
    Che Coldiretti sia da molti anni mutata in quella sorta di ibrido che oggi ci appare: un misto fra organizzazione professionale/movimento ambientalista/movimento consumatori, è fatto, credo, a tutti ben noto.
    Tenere assieme, anche sotto il profilo mediatico, tanti – e spesso contrapposti – interessi, comporta, come appare evidente un impegno, anche dal punto di vista mediatico e finanziario non indifferente (consideriamo che nel moderno circuito dell’informazione ogni “secondo Coldiretti” comporta un esborso di denaro).
    Non saprei per le altre organizzazioni professionali – e qui vengo alla seconda parte del quesito di Mariani -, per quanto ci riguarda, la scelta di Cia – Agricoltori Italiani è da sempre stata del tutto diversa: siamo e resteremo un sindacato agricolo ben saldo sui temi che interessano le imprese agricole e sui loro interessi, anche laddove questi dovessero risultare contrastanti rispetto a quell’informe gelatina assurta a ideologia di massa che i nostri antagonisti si affannano a coltivare, attentissimi ad accarezzare sempre per il verso giusto (o, dovremmo dire, più proficuo) il cittadino/consumatore/elettore.
    Si rassegni, pertanto, dottor Mariani, al fatto di dover sentire il “secondo Cia” solo a proposito di agricoltura e di ciò che interessa chi di agricoltura ci campa (Peppino Titone - direttore Cia Alta Lombardia)

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  5. Sig. Peppino Tritone grazie per la sua analisi che condivido. Solo che io avrei un'altra domanda da azzardare: ma può un paese permettersi ancora 3 sindacati agricoli, quando in campo agricolo vi è una sola controparte che è la Commissione Europea? Il ministero dell'agricoltura "italiano" conta come il due di coppe quando in tavola, giocando a briscola, vi è bastoni.

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