martedì 23 giugno 2020

L’ORTO DEI SEMPLICI


di VALERIA PRAT

 

   Tratto da " I Tempi della Terra" |n° 5|


piante officinali
 L' "Orto dei Semplici" così definito perchè destinato alla coltivazione e allo studio delle piante officinali.


- Sù, sù, entrate e disponetevi in ordine -

Il teatro si riempie di profumi. Intensi e avvolgenti.

Quasi un “locus amoenus”.

- Ahi, ahi, tanti officinalia assenti, purtroppo! -

“Ma quello chi è?”, si sussurra.

“È Agrifoglio. Il presidente della giuria”.

- Ora vi dò la parola, care piante.

Presentatevi in ordine alfabetico.

Alla fine sarà eletto il migliore. -

- Oh bene, sono io il primo allora. Sono ALLORO! Come vedete ho un portamento elegante. Gli oracoli masticavano le mie foglie.

Per indurre visioni.

Sono consacrato al dio Apollo. E corone d’alloro erano poste sul capo dei vincitori di guerre, di certami poetici o delle Olimpiadi.

Anche Botticelli mi ha voluto nel suo giardino, ne “La Primavera”. -

- Adesso tocca a me. Mi chiamo BASILICO e sono sacro a Marte. Entro come ingrediente principe nel pesto genovese, il cosiddetto “oro verde”.

E poi, e poi ...

Il cuoco Raffaele Esposito, nel 1889, insieme a mozzarella e pomodoro mi mette nella pizza.

Sì, proprio lei.

La pizza margherita!

Sono regale, sono un colore della bandiera italiana. E mi cita pure Boccaccio in “Lisabetta da Messina”. -

- Eccomi! Sono MAGGIORANA. Ha parlato di me un discepolo del grande Aristotele.

Mi ha definito “gioia della montagna”, ornamento odoroso. Sono un simbolo di felicità, insomma. -

- Guardate me, ora. Sono MENTA. Ero una ninfa amata da Plutone. Ma la moglie di lui, Prosperina, mi trasforma in pianta.

Sono internazionale. Ci sono anch’io nel mojito, il famoso cocktail cubano.

Hemingway lo amava molto. -

- È il mio turno. Io, invece, sono PREZZEMOLO.

I Greci facevano ghirlande con me.

Quando partecipavano ai banchetti.

E decoravano pure camere da letto e tombe. -

- Che dire di me? Sono il forte e resistente ROSMARINO. Il mio nome significa rugiada del mare. Per via del colore dei miei bellissimi fiori. Anticamente rametti di me erano inseriti all’interno di una bambola posta sul letto.

Per allontanare gli influssi malefici.

Shakespeare, niente meno, mi nomina nell’“Amleto”.

“Ecco del rosmarino, / è per me la memoria: / non ti scordare, amore”.

E anche Garcia Lorca.

“Api d’oro / cercavano il miele. / Dove starà il miele? / È nell’azzurro di un fiorellino / sopra un bocciolo di rosmarino.” -

- Ultima, ma non ultima, ci sono io.

Sono la SALVIA, colei che salva.

Presso i Romani solo pochi eletti potevano cogliermi. Perché sono divina.

I Galli mi usavano nella preparazione di riti magici. E c’era anche questa usanza.

Si metteva un vasetto con le mie foglie triturate al centro della tavola. Riporto, infatti, l’armonia, là dove ci sono liti. -

IL GIUDIZIO

- È il momento, care le mie erbe aromatiche!

Vi presento la giuria degli alberi sapienti: ACACIA, PIOPPO, FAGGIO, MANDORLO e BETULLA.

Vi hanno ascoltato attentamente e hanno notato questo.

Tutti voi avete dimenticato la vostra origine. Siete dei “simplicia”. Dei rimedi semplici. Curate e migliorate la salute, l’unico vero valore.

Non di meno - continua il forbito Agrifoglio - entrate tutti nella zuppa contadina delle 7 virtù. Piatto che unisce 7 tipi di ortaggi e 7 varietà di legumi, 7 aromi e 7 formati di pasta. Il tutto cotto per 7 ore e lavorato da 7 vergini (beh, su questo non ci giurerei).

Siete dunque tutti meritevoli in ugual misura. Ma solamente perché semplici, gustosi e terapeutici aromi.

 

 

VALERIA PRAT è genovese.
Ha insegnato con passione per 37 anni materie umanistiche. Ama la natura, il volo in ultraleggero e l 'Emilia -Romagna. Ultimamente, a 66 anni, ha esordito come scrittrice con "A volte basta una piuma" e la storia vera di Felice Pedroni, “Un cercatore d ' oro modenese di fine ' 800 che fa fortuna in Alaska”. Si sente poco scrittrice però, un po' di più "giocoliera delle parole". Diversamente giovane, diversamente abile e diversamente scrittrice. 



1 commento:

  1. Valeria
    Io ho un'altra versione sull'origine del nome del ROSMARINO, te la sottopongo. Il nome del genere ROSMARINUS deriverebbe dall'unione di due vocaboli taini: "Ros o Rhus" e "marinus" solo che Ros o rhus è il genere botanico del SOMMACCO (Rhus Coriaria). Quindi secondo questa derivazione latina il rosmarino sarebbe il "Sommacco marino". (fonte: "Les plantes et leurs noms" di François Couplan)

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