lunedì 24 febbraio 2020

L’AGRICOLTURA BIODINAMICA NON E’ BASATA SULLA SCIENZA

Lo dicono più di 20 Società, Federazioni ed Accademie scientifiche italiane in un documento promosso dal gruppo SETA –Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura

 

 

 




Il mondo scientifico italiano prende le distanze dall’agricoltura biodinamica. Lo fa con un documento: Perché la “scienza biodinamica” è incompatibile con Scienza e Università proposto da SETA, il gruppo che promuove le Scienze e le Tecnologie per l’Agricoltura, e sottoscritto da più di 20 prestigiose comunità scientifiche nazionali che rappresentano diverse migliaia di ricercatori ed esperti del settore. L’approccio alla produzione agricola della biodinamica si basa su principi esoterici ed astrali, ed esplicitamente rifiuta il metodo sperimentale, si legge nel documento.
I principi che lo caratterizzano fanno riferimento alla sfera delle pseudo-scienze e a inquietanti rituali, come la sepoltura di organianimali ed il dissotterramento di preparati biodinamici da diluire in acqua in percentuali omeopatichee “dinamizzate”. Nonostante le ripetute denunce da parte della comunità scientifica nazionale, “con distratta superficialità qualche Università prosegue in una deriva antiscientifica”. Il riferimento immediato è alla città di Firenze dove, nello scorso novembre, in un workshop organizzato dalla Scuola di Agraria dell’Università è stato dato ampio risalto alle pratiche biodinamiche e in cui il 27 febbraio p,v. si terrà a Palazzo Vecchio il 36° Convegno Internazionale di Agricoltura Biodinamica., ma anche ad iniziative di qualche altro Ateneo italiano che ha avvallato progetti basati su una pratica agricola del tutto estranea alla scienza. In questi giorni in Senato è in via di approvazione un disegno di legge quadro in materia di agricoltura biologica e biodinamica che annovera entrambe come metodi di produzione agricola di “interesse nazionale”, relegando così in modo automatico in secondo piano tutto il resto, dal quale dipende oltreil 95% della produzione agricola italiana che, non va dimenticato, è alla base del successo del made in Italy agro-alimentare nel mondo. “Pur nel rispetto della libertà di chiunque di seguire le ideologie in cui crede e di praticare l’agricoltura che vuole, riteniamo inaccettabile che l’agricoltura biodinamica possa essere in qualsiasi modo e a qualunque titolo considerata all’interno dell’Università e della Ricerca italiana e, tantomeno, all’interno delle leggi che regolano la vita della Repubblica”, così si chiude il documento.



2 commenti:

  1. In tempi di corona -virus,quando i no-vax si tacciono , si spera che il sonnolento mondo accademico pubblico e privato rivaluti
    lo spirito scientifico galileiano.Altrimenti il sonno della ragione è pronto a generare innumerevoli mostri

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  2. Alessandro Cantarelli9 marzo 2020 alle ore 21:31

    Il dr. Triarico avrebbe affermato che il documento di SETA (in considerazione della relativa sottoscrizione di ben 20 prestigiose Istituzioni agrarie), gli ricorderebbe il Manifesto della Razza (fascista) che è lo si precisa, del 1938.
    Molto fantasioso il dr. Triarico nelle sue (non) argomentazioni, infatti ben si guarda dall'affrontare le questioni poste, mentre invece saremmo molto interessati (e non lo si dice per calcolato sussiego), a valutare le contro-considerazioni dal punto di vista scientifico.
    A questo punto non si vorrebbe che il sommo rappresentate biodinamico, a seguito della recente lettera inviata alla presidente CONAF sullo stesso tema ed ospitata su queste stesse pagine, con la relativa sottoscrizione, ad oggi, di ben 54 agronomi italiani, avesse l'ardore di accostarla a " (...)l'ignobile assedio societario di ben 52 stati (...)". Come per l'invero disse l'artefice delle leggi razziali, nel motivare da P.zzo Venezia l'entrata in guerra dell'Italia (B. Mussolini, 10/06/1940). Magari ci aveva già pensato, ma stia tranquillo: i 54 sono per il libero commercio (scambio)...del progresso e delle innovazioni scientifiche e delle derrate. Per stare meglio tutti e per non ripetere gli orrori che la Storia insegna. Sulle elucubrazioni Steinieriane volesse togliersi dei dubbi, lo si consiglia alla lettura del cap. XVIII della "Storia delle Scienze Agrarie di A. Saltini).
    Certi paragoni dovrebbero imbarazzarlo e parecchio, il dr. Triarico. Dalla parte delle leggi razziali vi erano il Fuhrer e le oligarchie SS seguaci dell'antroposofia!

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