mercoledì 30 gennaio 2019

COMPATIBILITÀ TRA LA FILOSOFIA ESOTERICA DI STEINER E QUINDI DELL'AGRICOLTURA BIODINAMICA E LE FEDE CRISTIANA

di DON LORENZO PAOLINO

 

 
Per conoscere il pensiero di Steiner e l'Antroposofia (qui).


Studio il pensiero di Rudolf Steiner e i principi del metodo biodinamico sin dal 1995, grazie ad alcuni miei parrocchiani che avevano fatto la scelta di questo metodo di agricoltura e mi hanno rifornito degli appunti e delle dispense, che ricevevano ai corsi di formazione a cui partecipavano.
Sono stato il primo che ha organizzato una conferenza informativa per gli studenti della scuola in cui insegno da 30 anni, l'Istituto Tecnico Agrario di Firenze, sul metodo biodinamico perché fossero informati su tutti i metodi agricoli, da quella prima conferenza sono passati più di venti anni.
Ho analizzato il pensiero esoterico dell'antroposofia e la spiritualità cristiana e devo dire che sono rimasto perplesso sin dai primi momenti. Prima di tutto il pensiero di Steiner non è un pensiero originale, ma fa un lavoro di vero e proprio sincretismo spirituale e religioso. I sincretismi non sono mai positivi, si prende un po' di quello, un po' di quell'altro, accostando pensieri spesso anche totalmente opposti. Mi sono preoccupato, non sorpreso, quando fedeli cristiani praticanti sono venuti con grande entusiasmo a informarmi sulle loro esperienze di biodinamica. Sono cosciente dell'attuale analfabetismo religioso, ma la fede? E la verità del Vangelo? Ma analizziamo alcune idee, per affrontarle tutte manca il tempo, solo le principali.
La struttura dell'uomo e il suo destino ultimo 
Secondo Steiner l'uomo sarebbe composto da sette principi costitutivi; la presenza del Karma e il cammino di perfezione che sfocia nel concetto di reincarnazione, la sua idea sulla natura dell'uomo riflette una credenza sulla natura dell'universo di stampo religioso induista. La spiritualità cristiana dice tutt'altro: l'uomo è un essere unico e irripetibile, immagine di Dio (ragione, libertà, amore), cultore e custode del creato. “Al momento della morte si lascia la terra in piena coscienza: quella che abbiamo ora. Al momento della morte si è coscienti della separazione dell'anima dal corpo (forma dell'anima). E' sbagliato insegnare alla gente che si rinasce più volte e che l'anima passa in diversi corpi. Si nasce una volta sola …. (Si lascia il corpo biologico) Ogni uomo poi riceverà un corpo trasfigurato (Risurrezione).”

Cosmologia 
Nella cosmologia il suo pensiero, oltre a quello induista, trae ispirazione anche dalla Cabalà ebraica; Rudolf Steiner, specialmente nella fase iniziale della formulazione della Scienza dello Spirito orientata antroposoficamente, fece riferimento proprio alla Cabalà. Qui si spiega anche il suo approccio alla bibbia e in modo particolare al Vangelo di Giovanni facendone una interpretazione essenzialmente esoterica. 
Questo tipo di approccio alla spiritualità e alla concezione del creato è in netto contrasto con la fede storica cristiana. Rapporto tra forze cosmiche e forze terrestri, condizionamento delle forze della natura dalle forze spirituali esoteriche presenti nell'universo. La spiritualità cristiana è tutt'altra cosa. Qui siamo all'interno di un pensiero pseudo spirituale caratteristico della ricerca massonica.
Il credente cristiano deve stare molto attento quando si affida a certi modi di visione dell'universo soprattutto se sono lontane dalla Rivelazione Giudaico-Cristiana. Confrontarsi con la Parola non ci sminuisce ma ci apre al progetto di amore che Dio ha sull'umanità e sul creato dove l'uomo ha un posto importante, centrale. Ecco il valore della scienza, e della ricerca perché tutti gli uomini partecipino alla creazione e la migliorino costantemente collaborando al grande progetto di Dio: Cieli nuovi e terra nuova dove avrà stabile dimora la giustizia e la pace.  


Link utili su:

L'antroposofia 

Agricoltura biodinamica 


don Lorenzo Paolino

E' parroco di San Jacopo al Girone Firenze.  Profondo conoscitore dei problemi del Medio-Oriente. Attualmente collabora al progetto: "Adottiamo una vite in Terra Santa".




2 commenti:

  1. Molto interessante. Esula da valutazioni scientifiche, ma indirettamente ne rafforza la consistenza: alla base della biodinamica c'è confusione filosofica. Viva Gesù, viva Galileo!

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  2. Buon pomeriggio a tutti.
    Non posso dirmi un erudito di storia delle religioni, ma ho sempre avuto un forte interesse verso l'universo simbolico e religioso che da sempre accompagna il cammino dell'uomo su questa terra ed ho studiato diversi testi in materia.
    Il sincretismo è una caratteristica che definirei intrinseca ad ogni complesso religioso esistente. Anche allo stesso cristianesimo, in particolare nella sua fase, diciamo così, di passaggio da religione perseguitata a religione riconosciuta ed ufficiale.
    È innegabile la trasposizione nella figura di Cristo di molte caratteristiche tipiche di alcune divinità pre-cristiane (da Dioniso a Mithra). Come non ricordare inoltre che fino al IV secolo il Natale di Cristo non era festeggiato il 25 dicembre e soltanto nel V secolo papa Leone Magno darà fondamento teologico ed istituzionale a questa data. Ciò per sovrapporre al culto Gentile del Sol Invictus/Mithra, quello di Cristo.
    Così come la figura della Madonna, cos'altro non è se non il tentativo di cristianizzare la devozione verso la Magna Mater di preistorica memoria? Una devoziobe profonda e radicatissima nei vari popoli del vecchio continente.
    Tutte le forme religiose sono frutto di sincretismi, a volte proprio fra i più disparati, per l'appunto perché sono forme, involucri di una sostanza che di volta in volta si palesa in modo diverso a seconda delle epoche e dei luoghi. La radice giudaico-cristiana ha dovuto in qualche modo piegarsi alla forma mentis ellenico-romana e germanico/celtica dei popoli europei per potersi diffondere tra di essi.
    Questo il mio modesto parere.
    Su Steiner non mi pronuncio. Conosco troppo poco. Ma condanno fermamente l'idolatria delle sue dottrine applicate all'agricoltura che oserei definirei un matrimonio aberrante, di contro alla comprensibile necessità umana di vedere nel proprio lavoro non un semplice atto materiale, ma un gesto creativo e spirituale.

    Saluti,

    Sandro Righini
    Gruppo di Studio Auser

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