lunedì 29 giugno 2020

CRUCIFIGE! CRUCIFIGE!


di ALBERTO GUIDORZI 


Tanzania
(Villaggio Kaengesa - Tanzania " Africa")  Raccolta mais F1 - maggio 2020 ( foto don Michael Vutakamba)


L’opera di Norma Borlaug non poteva essere digerita dalle nuove tendenze dei guru dell’ecologismo e specialmente da chi lavora per la decrescita. Infatti l’operato del Premio Nobel della pace del 1970 è oggi spesso ferocemente criticato e colpevolizzato per le derive che non sono per nulla di sua competenza, ma semplicemente dovute al travisamento nell’uso delle buone tecniche agronomiche che l’esperienza ha validato e la scienza spiegato. È diventato dunque di moda fare una revisione critica della Rivoluzione verde e addossare a Borlaug, in quanto considerato il “padre”, tutte le colpe delle eventuali deviazioni. 

Danielle Nieremberg (1) di Food Tank dice che la Rivoluzione verde ha sfamato gente affamata, ma ha portato come conseguenza l’arrivo nefasto dei concimi e dei fitofarmaci chimici. Guarda caso sono stati proprio questi ultimi che hanno permesso di sfamare tanta gente, con il solo miglioramento genetico e senza poterne estrinsecare e preservare le potenzialità produttive generate non saremmo riusciti nell'intento. Un tipico esempio di confusione della causa con l’effetto. Le derive su accennate sono solo la conseguenza dell’avere prevaricato le conoscenze scientifiche man mano acquisite. Si imputa alla rivoluzione verde di avere accantonato coltivazioni di paesi poveri come il miglio e il sorgo più adattate ai luoghi dove persiste la fame.
Borlaug certo si è occupato di frumento e riso, ma è falso dire che non ci si è occupati del sorgo ad esempio, esso ha fatto progressi enormi (0,55 kg/ha/anno in più di produzione) ed inoltre è stato arricchito di contenuti proteici e di amido addirittura superiori al mais, Certo chi l’ha migliorato ha creato le sementi ibride, tuttavia sfido chiunque a smentirmi che se gli agricoltori dei paesi poveri ed in cui l’alimento è il sorgo, seminassero autoriproduzioni di sementi ibride (quindi senza dover acquistare seme ogni anno) produrrebbero molto più rispetto alle loro popolazioni locali. Non sarà colpa di Borlaug se nessun altro si è occupato del miglio! 

Ray Offenheiser (2) di Oxfam America invece dice che dato che Borlaug ha creato frumenti e risi troppo dipendenti dall’uso di concimi e fitofarmaci non ha raggiunto lo scopo, perché proprio quei contadini che lui voleva sfamare poi non avevano il denaro per acquistare questi input. L’affermazione per fortuna è smentita dalla realtà dei numeri: se alla fine dell’ultima guerra sul pianeta vi era il 40% della popolazione che soffriva la fame mentre ora invece siamo solo al 10%, significa che in questo 30% di differenza di popolazione che ora si sfama ci sono proprio quei contadini che avrebbero dovuto restare affamati perché, secondo Offenheiser, privi dei mezzi per alimentare e proteggere adeguatamente i loro raccolti. 

Raj Patel (3) ne fa una critica completamente ideologica. Egli dice che in realtà Borlaug è stato:” lo strumento della politica estera americana per combattere il comunismo e rinsaldare la sfera d’influenza americana; la realtà è che con la sua opera egli favorì il capitalismo agrario e non i poveri contadini.” L’evidenza invece dice che Messico e India sono divenuti alimentarmente sufficienti grazie ai frumenti di Borlaug e di conseguenza anche i piccoli contadini che ne hanno goduto e ne godono tuttora. Successivamente imputa a Bourlaug di avere fatto parte della schiera di coloro che hanno scacciato dalla terra i piccoli agricoltori per far posto ai latifondisti. Insomma Bourlaug doveva preoccuparsi a priori se per coltivare i suoi semi vi era abbastanza acqua, fertilizzanti e che la terra rimanesse ai contadini poveri e quindi dato che la previsione non era alla sua portata, avrebbe dovuto non occuparsi di miglioramento vegetale! Inoltre Patel incolpa perfino Bourlaug della standardizzazione alimentare.
Borlaug, secondo Patel, è perfino colpevole di avere sradicato dai loro fazzoletti di terra i contadini che coltivavano molta più diversità botanica edule, spingendoli verso l’urbanizzazione. Testualmente dice: “Le conseguenze di ciò non sono solo una sorta di amnesia sulla provenienza del nostro cibo. Mangiare insieme e cucinare insieme ed essere molto più connessi con l'ecologia attraverso cui si muove il nostro cibo, e attraverso cui ci muoviamo, viene generalmente svalutato. Mangiare è qualcosa che dovremmo fare insieme e trarre profonda soddisfazione da quando lo facciamo insieme.” Avete capito da dove ha copiato il buon Carlin Petrini per le sue filippiche? Solo che per mangiare insieme occorre che sulla tavola ci sia qualcosa, in caso contrario “ci si lamenta solo assieme della pancia ancora vuota”. Guarda caso è proprio la fame che ha sradicato questi contadini dalle loro terre e spinti verso le megalopoli e ciò per un motivo molto semplice: il potere politico non si preoccupa di tanti contadini affamati ma dispersi, ciò di cui ha paura sono gli affamati incontrollabili concentrati nei grandi centri urbani. Per questi è disponibile a comprare cibo sul mercato; guarda caso prodotto altrove grazie alla Rivoluzione Verde. D’altronde li abbiamo visti i risultati di nazioni, come URSS e Cina, che hanno rifiutato per ideologia il miglioramento genetico messo invece in pratica da Borlaug e obbligato la statalizzazione delle terre dicendo che solo così di poteva dare a tutti cibo per sfamarsi: il risultato è stata tanta fame e tanti morti. 

In Conclusione: Questi detrattori di Borlaug elencano critiche i cui effetti sono prima di tutto fuori dal suo controllo e in secondo luogo non propongono nessuna alternativa originale e innovativa, salvo vagheggiare pretendere la preservazione lo status-quo-ante di intere popolazioni soggette a carestie da secoli. È stato perfino accusato di essere la causa dell’esplosione demografica perché ha sfamato le persone, mentre è il contrario perché il tasso di crescita della popolazione era due volte maggiore nel 1950. La realtà è che Borlaug, secondo stime documentate, ha sfamato un miliardo di persone, mentre l’ideologia comunista, di cui si sente orfano Patel ed il suo discepolo Petrini, ne ha fatte morire 800 milioni.

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Riferimenti
(3)https://www.pbs.org/wgbh/americanexperience/features/caught-war-on-communism-norman-borlaug-and-green revolution/ È professore di ricerca presso la  dell'Università del Texas, Austin e Senior Research Associate presso Unit for the Humanities presso l'università attualmente nota come Rhodes University  


ALBERTO GUIDORZI
Agronomo. Diplomato all'Istituto Tecnico Agrario di Remedello (BS) e laureato in Scienze Agrarie presso l'UCSC Piacenza. Ha lavorato per tre anni per la nota azienda sementiera francese Florimond Desprez come aiuto miglioratore genetico di specie agrarie interessanti l'Italia. Successivamente ne è diventato il rappresentante esclusivo per Italia; incarico che ha svolto per 40 anni accumulando così conoscenze sia dell'agricoltura francese che italiana.





2 commenti:

  1. Alcuni ritengono che se la realtà è in contrasto con le loro convinzioni sia essa a doversi conformare.

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  2. Sempre pericoloso rileggere la realta anni dopo senza tener conto di cosa succedeva in quegli anni...e senza dati. Questo è quello che succede quando le analisi si fermano alla superficie delle cose senza scendere nel corretto dettaglio. Borlaug è stato un grande organizzatore del lavoro genetico in anni comunque pioneristici si possono e devono analizzare criticamente alcune derive del sistema, imputarle a Borlaug è fuori luogo.
    Sarebbe interessante leggere i dati in modo scevro da pregiudizi mettere in fila anche altri aspetti....altrimenti ce la dobbiamo andare a prendere anche con Liebig e McCormick o Vavilov e Strampelli...

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